Nel 1819 l'ingegnere Bissacco per incarico del signor Antonio Pedrocchi, dopo demolite le casette che sorgevano al posto del celebre caffè, cominciò gli scavi per le fondamenta. A pochi metri di profondità si scoprì un magnifico capitello e la base di un altare di marmo con pezzi di architrave, imposte, cornicioni ecc. il tutto lavorato con grande maestria, e molte ossa di animali e corna bovine che indicavano i sacrifici che si facevano in quel tempio pagano. Con la speranza di trovare altre cose di maggior valore. si proseguì lo scavo per cinque metri sotto il livello della strada, continuando a scavare anche lateralmente e si trovarono tronchi di colonne e basamenti delle stesse, il tutto posato su un lastricato di marmo. Continuando a scavare in profondità si trovò un altro selciato di macigno intersecato da canaletti che indicavano come in essi si raccoglieva l'acqua piovana del tetto condotta da grondaie di pietra delle quali si trovarono alcuni pezzi. Scavando ancora si trovò che questo grandioso edificio era costruito sulle rovine di altro pure insigne, il che dimostrava che il livello del centro di Padova, era di molti metti più basso dello attuale. Si trovarono colà molte monete, ma tutte così consunte dall'umidità da essere illeggibili solo una d'oro ben conservata portava l'effigie dell'imperatore Tiberio che regnò dal 14 al 37 dopo Cristo. Tutto fa presumere che quello fosse un imponente tempio dell'epoca romana, distrutto dalle invasioni barbariche. Anche nel 1765, circa cinquant'anni prima del Pedrocchi, poco lontano da quel sito, nello scavare le fondamenta di una casa, venne trovata la magnifica colonna che ora trovasi in Piazza dei Signori sulla quale venne innalzato il Leone di S. Marco abbattuto dai Francesi nel 1797 e sostituito 73 anni dopo il 17 giugno 1870 dal Municipio di Padova (sindaco Andrea Meneghini, scultore Natale Sanavio).
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